Stefano Olmastroni, un addetto alle pulizie, stava riordinando gli scaffali in un supermercato che vendeva prodotti agricoli a Firenze poco prima di morire il 13 luglio, quando l’ Italia era nel bel mezzo di un anticiclone chiamato Cerberus che ha spinto le temperature oltre i 40°C.
All’inizio della giornata, il 61enne ha detto ai parenti che stava lottando per lavorare con il caldo e si sentiva pigro. Non vedeva l’ora di riposarsi nel suo giorno libero il giorno dopo.
Olmastroni, che aveva problemi di cuore, ha terminato il suo turno alle 15:00 ed è stato poi ritrovato accasciato nello spogliatoio.
“Quando l’hanno trovato, la temperatura nello spogliatoio era di 39 gradi”, ha detto sua nipote, Sara Ndere Olmastroni. «È morto prima che potessero portarlo in ospedale.»
@cela96
Non so se funziona uguale dappertutto, ma a Milano le fontanelle sono sempre aperte perchè aiutano a controllare la pressione e il flusso dell’acquedotto… c’è un articolo (del Post, se non erro) che spiega i motivi molto meglio di quanto possa fare io.
E anche in caso di siccità sono sempre rimaste aperte.
Certo, se in Italia si decidessero a riparare gli acquedotti e non buttare via metà dell’acqua…
@Novman @informapirata