Il tribunale ordina a Cloudflare di bloccare e identificare il cliente del “sito pirata”
Il Tribunale di Roma ha ordinato a #Cloudflare di agire contro uno dei suoi clienti, il sito di streaming pirata ‘Guardaserie’. Cloudflare è tenuta a disconnettere il sito e a bloccare i nomi di dominio correlati, compresi quelli che saranno registrati in futuro. Inoltre, la società deve condividere informazioni che possano aiutare a identificare l’operatore.
https://torrentfreak.com/court-orders-cloudflare-to-block-and-identify-pirate-site-customer-241019/
Non so perché qui tutti sono contro Cloudflare. È l’unico servizio fra tutti quelli provati (gratuito per di più nel suo piano minimale) che mi dà ampia libertà di amministrazione fin nei minimi dettagli e una rete di nodi capillare.
Per quanto mi riguarda uno dei problemi di Cloudflare è la grandezza: gestisce troppi servizi e connessioni e questo, per me ovviamente, non è mai un bene per la pluralità e per la libertà di e su internet.
Personalmente, quando possibile, preferisco sempre usare alternative alle Big Tech (è un po’ più piccola di altre Big Tech ma penso possa rientrare nel calderone di queste ormai).
Non è ai livello di AWS o Google chiaramente, nemmeno eticamente, ma se posso e riesco a farne a meno io generalmente preferisco.
@skariko
Per ciò che deve fare, “the bigger, the better”.
Se devi respingere un attacco DDoS vuoi qualcuno che abbia le spalle larghe per reggere e mitigare gli effetti.
Se sei attento alla velocità, avere un edge server a Napoli che serve il sud Italia è diverso che averne solo uno a Parigi o a Francoforte. 1/
@skariko
Capisco la logica del “vogliamoci bene”, ma là fuori vuoi essere difeso da uno grosso.
E quando vuoi, in poche ore puoi rivolgerti a qualcun altro o stare per i fatti tuoi (giusto il tempo di propagare i record DNS nel mondo).
Mia personale opinione ovviamente. 2/