Il CES è quasi riuscito a scacciare la tecnologia del sesso dai suoi show floor
Quest’anno, c’era un assenza importante al #CES: la tecnologia sessuale. Nonostante sia un settore che si rivolge a un’esperienza umana universale, la tecnologia del sesso ha sempre avuto una difficile associazione col CES.
Questa vistosa assenza fa sorgere la domanda: perché siamo ancora così pudicamente resistenti all’integrazione di tecnologia e intimità?
Considerato che l’evento si svolge a Las Vegas, non so se si può parlare di pudicizia: è una delle città con un’alta concentrazione di prostituzione (ci sono persone che danno le “figurine” a qualsiasi ora del giorno senza grosse paranoie, ed è la stessa città dove si svolgono gli AVN Awards, praticamente gli oscar della pornografia.
Penso che in realtà la ragione sia da cercare sempre nel solito posto: denaro. Se non c’è grossa richiesta per le tecnologie legate al sesso, l’organizzazione non si fa problemi a liberare spazio per qualcosa che può attirare più clientela.
@Mannivu vuoi scherzare? L’industria del sesso è una delle più floride in assoluto. Non si tratta di pudicizia, ma di semplice proibizionismo. L’approccio proibizionista è uno strumento che consente di concentrare il potere nelle mani di chi è in grado di occuparsi della distribuzione di ciò che è proibito
Che l’industria del sesso sia florida è indubbio, ma qui non si parla di tutta l’industria, ma solo di una nicchia, quella principalmente legata all’elettronica, che al CES potrebbe non avere molta attrattiva (non conosco l’utente medio del CES). E, proprio perché è a Las Vegas, non credo proprio che sia proibizionismo.
@Mannivu Ok, ma non credo che al CES decidano le autorità cittadine di Las Vegas, quanto piuttosto le lobby legate alle aziende tecnologiche. Che devono fare i conti con un congresso sempre più in mano all’alt right e una tendenza che vede la comunicazione assecondare le tendenze di una società sempre più bigotta