Ho una domanda alla quale vorrei una risposta semplice, non per forza esatta ma con qualche base, e possibilmente non un lungo trattato scientifico. La domanda è: Esiste l’etere luminifero? Ha qualche collegamento con la quint’essenza? Esiste la possibilità di sintetizzare questa definizione di etere? Potrebbe indicare che la dimensione dello spazio vuoto oltre le nostre dimensioni sia proprio colmo, o sommerso, in questo elemento? Grazie per le eventuali risposte.
Non so se è una domanda troll o cosa, ma la prendo per vera :)
L’esperimento di Michelson-Morley ci permette di scartare l’ipotesi di un etere luminifero (non luminifico), quindi la risposta alla prima domanda è “no”.
La Quintessenza, o Etere è un concetto filosofico aristotelico di un quinto elemento (oltre ad aria, terra, acqua e fuoco). Pare che fosse associato al moto circolare. L’unica cosa che accomuna questo Etere all’etere luminifero pare sia il fatto che sono entrambe ipotesi scartate nel tempo, man mano che la scienza ha fatto passi avanti.
Per quanto riguarda le ultime due domande, non capisco cosa intendi con “sintetizzare una definizione”; se intendi creare questo etere, non è possibile in quanto non esiste.
Per quanto riguarda invece la speculazione di altre dimensioni, purtroppo è quello che si dice un’ipotesi non falsificabile, dato che è impossibile creare un esperimento che possa scartare una qualsiasi ipotesi su “altre dimensioni”, almeno per ora.
Grazie non è una domanda troll ma curiosità nella conoscenza dei primi concetti di chimica. La confusione sta nel fatto di non trovare chiaramente detto che questa diciamo “realtà eterea” sia esclusa, tanto che continua a ripetersi nel tempo, dai greci al era moderna, nei concetti come il modo di dire “via etere” tra i tanti…per questa dimensione? Oppure elemento? O che cosa?
La curiosità è molto lodevole, ma come dice Tim Minchin in una delle sue canzoni, “if you open your mind too much your brain will fall out”: bisogna accompagnare spirito critico alla propria curiosità, altrimenti non si arriva alla verità.
Non è un caso che le idee si ripetono nel tempo, i nomi vengono “riutilizzati”, l’Etere di Aristotele era qualcosa di intangibile, e quindi anche la teoria “più moderna” dell’etere luminifero ha riutilizzato lo stesso termine per indicare però qualcosa di diverso.
Ovviamente poi ci sono i modi di dire, “via etere” appunto si riferisce all’etere luminifero nel quale si ipotizzava si propagassero luce e onde radio. Ipotesi che è stata scartata proprio grazie all’esperimento che ho linkato sopra. Lo stesso esperimento ha poi sostenuto anche la teoria della relatività ristretta.
Seguendo però la teoria della relatività e le considerazioni sul etere luminifero ho trovato una citazione di Einstein che cita “negare l’etere è impossibile, lo spazio vuoto deve avere delle proprietà fisiche per rispettare le esperienze fondamentali della meccanica, uno spazio in un struttura quadrimensionale dello spazio tempo”. Un riutilizzo di questo termine mi sembra dia l’impressione che ci si qualcosa di più, va bene poi lo spirito critico, forse questo è più un esercizio mentale per introduzione alla chimica e gli elementi fondamentali, questa quint’essenza mi sta un pochino bloccando il percorso.