“PLEBE” ANTICA E CONTEMPORANEA, L’EBOOK DI MAURIZIO VITALE, FRUTTO DI DUE ANNI DI LAVORO E DI MOLTI DI PIÙ DI STUDIO

E’ il risultato di due anni di lavoro e di molti di più di studio; se vi interessa leggerlo potete seguire i link. Di cosa parla? In poche righe, e premettendo che non si tratta di racconti o narrativa, la grande trasformazione che stiamo vivendo (e della quale la globalizzazione è un aspetto importante) ha generato un ceto disagiato all’interno delle società occidentali. Questo ceto disagiato è molto diverso dalle classi operaie del secolo scorso e presenta caratteristiche che mi hanno ricordato le condizioni della plebe romana del I secolo avanti Cristo.
Questo lavoro si divide quindi in due parti: nella prima ripasso la storia della plebe antica cercando di capire come e attraverso quali processi una vasta parte del popolo romano fu privata di ogni potere contrattuale e ridotta all’irrilevanza. E come da questo sia nato un conflitto secolare che noi oggi chiamiamo guerre civili, che si conclusero con la pace augustea e con la trasformazione dei nipoti di quel ceto lavoratore in una plebe panem et circenses.
Nella seconda parte si parla di oggi, di come la trasformazione che stiamo vivendo abbia mutato i caratteri dei ceti disagiati trasformandoli in una nuova plebe, privata di forza contrattuale ed economica che, non potendo più utilizzare gli strumenti classici del conflitto di un tempo (scioperi, manifestazioni, sindacati) perché ormai, per varie ragioni, del tutto inefficaci nell’epoca della trasformazione, cerca nuove forme di conflitto redistributivo. Il populismo è una di queste, forse ancora embrionale, ed è, secondo la mia opinione, la manifestazione politica del nuovo ceto disagiato occidentale, della nuova plebe. La sinistra storica, imbevuta di conflitti classici, non ha capito questa profonda trasformazione e si è trovata del tutto impotente e impreparata e, infatti, è stata sconfitta in praticamente tutti i Paesi occidentali.
In conclusione un paio di capitoli riguardanti il possibile domani e l’opinione diffusa che la soluzione sia di tipo augusteo, vale a dire trasformare i ceti disagiati in plebe oziosa mantenuta da un salario minimo, reso possibile dal surplus generato dalla futura automazione. Considero una prospettiva del genere, non solo deleteria per la dignità delle persone, ma anche molto difficile da realizzarsi nelle prossime generazioni. La mia opinione è che se mai verrà il giorno del nuovo panem et circenses, sarà solo dopo conflitti al momento non facilmente prevedibili.
Questo in poche righe. Se l’argomento vi interessa, non avete da far altro che scaricare questo lavoro ai link indicati; è disponibile in varie versioni ed è, ovviamente, gratuito. Se, nel caso, vi fosse piaciuto, vi chiedo solo di suggerirlo a chi possa interessare. E se avete osservazioni o critiche da fare, sarò ben lieto di leggerle.

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